Giornata della Memoria

Ci sarà ancora domani questo cielo? Infanzie perdute, infanzie ritrovate ai tempi della Shoah

Il 29 gennaio, nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria 2024, abbiamo ospitato presso l’Auditorium dello Zanon le studiose Fiammetta Bonsignore e Tiziana Menotti, autrici del libro Ci sarà ancora domani questo cielo? Infanzie perdute, infanzie ritrovate ai tempi della Shoah (Kappa Vu, 2023). La mattinata si è svolta in due fasi: un primo incontro, coordinato dalla prof.ssa Sara Garzia, con undici classi del biennio; un secondo incontro, coordinato dal prof. Valerio Marchi, con 9 classi del triennio. Un grazie di cuore alle due studiose: disponibili, chiarissime nell’esposizione ed esemplari nel loro metodo di ricerca. Le vicende narrate nel libro sono di eccezionale interesse. Ricordiamo che il Liceo Marinelli ha acquistato dieci copie del libro, disponibili in Biblioteca.

Di seguito la presentazione del volume a cura del prof. Valerio Marchi

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Se il sottotitolo – Infanzie perdute, infanzie ritrovate ai tempi della Shoah – inquadra il tema di fondo, il titolo – Ci sarà ancora un domani questo cielo? – ricalca la domanda posta da una bambina ebrea tratta in salvo dall’incubo fra stupore e felicità, vivendo il sogno reale di una prospettiva di vita di nuovo normale «dopo aver sperimentato – spiega Bonsignore – l’assenza di cielo… l’impossibilità della vita nelle sue forme più semplici». L’immagine del quadro di Chagall Interno di una abitazione, poi, si ricollega ad un emblematico verso del poeta William Ross Wallace, che Bonsignore pone idealmente al centro del capitolo “Quell’estate di rinascita a Windermere.

Le autrici offrono ai lettori dieci storie individuali e collettive – alcune note ma riproposte originalmente, altre inedite – che solcano l’Europa. E se le prime cinque, proposte da Menotti, alternano vicende di morte e di salvezza, le cinque di Bonsignore sono invece tutte di salvezza e rinascita, nonostante i traumi che bambini e adolescenti si sono inevitabilmente portati dietro per sempre: perché, spiega nella sua postfazione la psicologa e psicoterapeuta Sara Mirone, «il trauma non è reversibile» e, secondo recenti ricerche epigenetiche, non possiamo per nulla ritenerci sicuri che «il trauma subito dai superstiti non riguardi le generazioni successive». Il che è un motivo in più per continuare a dare occasioni «di riflessione e di meditazione consapevole», come osserva Bonsignore, che cita Bonhoeffer: «La memoria e la riconsiderazione della lezione appresa fanno parte di una vita responsabile».

L’ultimo capitolo nasce da una toccante intervista a Umbertina Gentilli, ultima testimone ebrea della Shoah rimasta in Friuli. Infine, se ci interroghiamo in merito al bisogno di questo altro «granello di sabbia nella infinita produzione su tali tematiche» (come leggiamo nell’Introduzione), rispondiamo senza esitazione di sì.